Il mio lavoro, da sempre dedito alle sperimentazioni sulle proprietà sensoriali del colore e le potenzialità plastiche della materia cromatica, propone una riflessione estetica sul rapporto tra linguaggio dell'astrazione gestuale e alfabeto segnico di matrice simbolista.

Negli ultimi anni, in particolare, la mia ricerca artistica e filosofica si è focalizzata su due temi, tra loro strettamente correlati secondo la mia visione, ovvero il dualismo cosmico Cielo-Terra e il concetto di caso e della sua incidenza nel percorso esistenziale dell’individuo. I mezzi espressivi attraverso i quali ho esplicitato questa personale Weltanschauung sono il segno (l’adozione del cipresso come codice iconico carico di valenze simboliche) e una stesura cromatica all over, in cui in pigmento assume una consistenza fisica, diventa materia, sostanza corposa come fosse biologicamente dotato di una sua propria vitalità, generando una spazialità fortemente dinamica, in cui la pennellata libera a tratti si addensa tanto da formare increspature ramificate a rilievo sul tessuto pittorico, che si compenetrano in una dialettica serrata con i solchi prodotti dalle graffianti sferzate dei colpi di spatola.

Nelle mie opere ispirate ai due nuclei tematici sopra enunciati, un elemento centrale è rappresentato dalla figura del cipresso, inteso come l’axis mundi (asse dell’universo) trasfigurato secondo la mia personale visione nell’anima di ciascun essere umano che popola l’orizzonte terrestre, di fatto asse vivente di congiunzione terra-cielo.

A questa componente si salda la poetica del caso e delle sue infinite traiettorie, che costituisce una componente centrale nelle mie riflessioni esistenziali. Considero il caso come il regno dell’imprevedibile, la forza imponderabile e indeterminabile che governa le sorti del mondo terreno, investendolo con le sue multiformi, mutevoli diramazioni. Nell’impaginazione delle mie tele, quindi, il luogo della sua rappresentazione viene fissato nel tumultuoso spazio sovrastante la linea dell’orizzonte, che demarca il confine tra la sfera umana e il respiro del cosmo accessibile solo alla proiezione emotiva, laddove la superficie pittorica appare attraversata da traiettorie intrecciate, multidirezionali, da grovigli di colore a tratti infiammati da accensioni cromatiche dense  e vibranti.

Una caratteristica saliente della mia pittura, stando al feedback ricevuto dal pubblico, è quella di creare uno spazio visivo magnetico, ipnotico, capace di coinvolgere lo sguardo dell’osservatore in un rapporto “immersivo” e totalizzante con l’opera.